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Conclave, diritto di voto per i cardinali oltre il numero di 120

In una dichiarazione la Congregazione dei porporati spiega che i cardinali che eccedono al limite fissato dalla costituzione Universi Dominici Gregis hanno facoltà di eleggere il Pontefice. Apprezzamento per la decisione del cardinale Becciu di non partecipare al Conclave. L'invito al popolo di Dio perché accompagni con la preghiera la "grandezza del compito imminente" e le "urgenze dei tempi presenti"

Vatican News

In una dichiarazione della Congregazione dei cardinali, resa nota dalla Sala Stampa della Santa Sede, si rendono note due questioni di carattere procedurale su cui si è dibattuto in questi giorni.

Riguardo i cardinali elettori, la Congregazione ha sottolineato che Papa Francesco, avendo creato un numero di porporati superiore a 120, limite indicato dal n. 33 della Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis di San Giovanni Paolo II, pubblicata il 22 febbraio 1996, “ha dispensato da tale disposizione legislativa”. Pertanto i cardinali eccedenti il numero limite, in base alla norma 36 della stessa Costituzione Apostolica, “hanno acquisito il diritto di eleggere il Romano Pontefice, dal momento della loro creazione e pubblicazione”.

Il secondo punto riguarda la decisione del cardinale Giovanni Angelo Becciu di non entrare in Conclave, “avendo a cuore il bene della Chiesa” ma anche per contribuire “alla comunione e alla serenità” della riunione dei porporati che eleggeranno il nuovo Pontefice.  “La Congregazione dei Cardinali esprime apprezzamento per il gesto da lui compiuto ed auspica che gli organi di giustizia competenti possano accertare definitivamente i fatti”.

I cardinali: il popolo di Dio preghi per noi

E dai porporati che tra pochi giorni entreranno in Conclave arriva anche un invito a “vivere questo momento ecclesiale come un evento di grazia e di discernimento spirituale, nell’ascolto della Volontà di Dio”. È quanto rende noto un comunicato della Santa Sede nel quale il Collegio dei cardinali, impegnato da giorni nelle Congregazioni Generali, chiede il sostegno della preghiera dei fedeli, “la vera forza che nella Chiesa favorisce l'unità di tutte le membra nell'unico Corpo di Cristo”. “Di fronte alla grandezza del compito imminente e alle urgenze dei tempi presenti, è prima di tutto necessario - scrivono - farsi strumenti umili dell'infinita Sapienza e Provvidenza del Padre Celeste, nella docilità all'azione dello Spirito Santo”. Proprio lo Spirito, “il protagonista della vita del Popolo di Dio”, è “Colui che dobbiamo ascoltare”.  La nota termina con la raccomandazione a Maria perché “accompagni questa corale invocazione con la Sua materna intercessione”.

(Ultimo aggiornamento, 30 aprile h 12.55)

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30 aprile 2025, 11:05